Da Fiumicello a Campigna
Si continua nel cuore delle foreste Casentinesi. Si sale. E’ una forma di ascesi. Non basta muovere la mente…se si più occorre muovere anche il corpo. Si va mentecorpo uniti e cuore mente unificati. Se si vuol ascendere alla maniera di S. Romualdo. La faggeta comincia a prendere il predominio, poi, ecco, l’abetaia. Salire sul Monte Falco è una emozione, per il panorama grandioso che si apre davanti. Poi giungere al rifugio in località La Burraia è piacevole e rinfranca dalla fatica affrontata nell’ascesa. Perché l’ascesi ha senso se fa giungere alla meta dell’incontro, della pienezza, della mensa condivisa, dell’amicizia.