San Romualdo

San Romualdo nacque a Ravenna nella seconda metà del secolo decimo (circa tra il 951 ed il 953).
A circa vent’anni abbracciò la Regola di San Benedetto nel monastero di Sant’Apollinare in Classe.
San Romualdo non si limitò all’applicazione della Regola Benedettina ne fece un’evoluzione proponendo oltre al classico monastero (benedettino) anche l’eremo tipico della spiritualità orientale. San Romualdo riprende, in occidente, l’esperienza antica della meditazione delle Scritture nel silenzio della cella eremitica tipica dei padri del deserto associata però alla vita comune del monastero, per mitigarne l’asprezza e l’indivudualismo attraverso la “correzione fraterna” del cenobio.
Mai domo nella sua opera di riformatore girò per oltre trent’anni l’Europa – da Montecassino a Cuxa sui Pirenei, da Roma a Parenzo, in Istria, da Venezia alla Polonia – predicando la solitudine ed il silenzio. Lui sicuramente si devono: l’abbazia di Val di Castro fondata nel 1009; l’eremo con monastero di Camaldoli fondato nel 1012; l’eremo con monastero di Sitria fondato nel 1014.
San Romualdo morì il 19 giugno 1027 in una cella dell’abbazia di Val di Castro, vicino a Frasassi (Ancona). Qui venne sepolto e nel 1481 le sue spoglie furono traslate nella chiesa dei Santi Biagio e Romualdo a Fabriano dove tuttora giacciono.
San Romualdo fu canonizzato, nel 1032, da Papa Giovanni XIX e fu dichiarato Santo, nel 1595, da Papa Clemente VIII. Il Martirologio Romano ne celebra la memoria il 19 giugno.

San Romualdo